DA 60 ANNI SI PREGA PER I PAPI DAVANTI ALLA MADONNA NERA DI CZESTOCHOWA (15.11.2018)

 
 
 
“Czestochowa! Fa che si preghi per me davanti alla vostra Madonna”. Con queste parole si rivolse Giovanni XXIII al Primate di Polonia, cardinale Stefan Wyszynski, nel lontano 1958, l’anno della sua elezione a Pontefice.
Ed esattamente 60 anni fa, il 6 novembre 1958, fu celebrata la prima Messa per il Papa regnante. Da allora, davanti all’icona della Madonna Nera, continua l’incessante preghiera per i Pontefici: in questo modo si è creato un legame spirituale tra la capitale del cattolicesimo polacco e i Vescovi di Roma.
I rapporti dei Papi con il quadro della Madonna più venerato dai polacchi sono di lunga data.
Nel 1904 Pio X proclamò la festa della Madonna di Czestochowa e, quando nel 1909 furono rubate le corone che adornavano l’icona, regalò il nuovo diadema appositamente realizzato dall’orafo vaticano.
Achille Ratti, futuro Papa Pio XI, fu il primo rappresentante della Santa Sede in Polonia dopo la riconquista dell’indipendenza (1918). Il visitatore apostolico e, dal 1919, nunzio apostolico, veniva accolto ovunque con entusiasmo; visitò tutte le diocesi del Paese e poté constatare di persona l’attaccamento dei cattolici polacchi alla Sede di Pietro. In questi suoi viaggi visitò ovviamente Czestochowa dove ebbe la possibilità di vedere il quadro della Madonna Nera tanto venerata da tutta la nazione. Tornando a Roma, prese con sé una copia di tale immagine miracolosa ricevuta in dono dai vescovi polacchi. Quando fu eletto a Pontefice nel 1922 volle decorare la nuova cappella del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo proprio con l’icona della Madonna di Czestochowa.
Il successore di Papa Ratti, Pio XII, nel 1953 volle aprire nelle Grotte Vaticane, sotto la Basilica di San Pietro, la cappella polacca con il quadro della Madonna Nera.
Anche i legami di Paolo VI con l’icona di Czestochowa datano dagli anni in cui il futuro Papa lavorò alla Nunziatura a Varsavia: mons. Montini fece un pellegrinaggio a Jasna Gora nel 1923. Più di 40 anni dopo, da Pontefice, nel 1966 voleva visitare la Polonia per celebrare con i polacchi il Millennio del Battesimo della nazione. Sperava di visitare il monastero di Jasna Gora il 3 maggio di quell’anno. Preparò persino un dono rivolto alla Madonna: una rosa d’oro. Purtroppo il regime comunista impedì al Papa di recarsi in Polonia e il viaggio fu annullato.
Anche Giovanni XXIII ebbe un legame particolare con Jasna Gora perché, prima di essere eletto alla Cattedra di Pietro, visitò la Polonia diverse volte. Si recò in pellegrinaggio a Czestochowa anche il 17 agosto del 1929, mentre era visitatore apostolico della Bulgaria. In quell’occasione monsignor Angelo Giuseppe Roncalli scrisse nel libro commemorativo del monastero: “Fiat pax in virtute tua, Regina Poloniae, et al turribus abundantia tuis” (Sia la pace in tuo potere, Regina di Polonia, e l’abbondanza nella tua torre).
Nel 1962, il primate di Polonia, cardinale Stefan Wyszynski, consegnò al Pontefice una copia dell’icona di Jasna Gora. La grande devozione di Giovanni XXIII è confermata dal fatto che, in punto di morte nel giugno 1963, Papa Roncalli chiese che gli venisse portata nella stanza da letto proprio l’immagine della Madonna di Czestochowa.
Giovanni Paolo II fu molto legato all’icona della Madonna di Czestochowa, Regina della Polonia, e visitò la Cappella della Madonna Nera in ognuno dei sei pellegrinaggi compiuti in Patria. E grazie al Papa che veniva dalla Polonia l’immagine della Madre di Dio di Czestochowa è diventata conosciuta e venerata in tutto il mondo.
Vale la pena ricordare le parole dell’omelia di Giovanni Paolo II pronunciata a Czestochowa durante il suo primo viaggio in Polonia nel 1979: “Vi dirò: in quel 16 ottobre 1978, in cui il calendario liturgico della Chiesa in Polonia ricorda Santa Edvige, riandavo col pensiero al 26 agosto, al precedente Conclave e a quella elezione avvenuta nella solennità della Madonna di Jasna Gora. Non avevo nemmeno bisogno di dire, come già i miei Predecessori, che avrei contato sulle preghiere ai piedi dell’Immagine di Jasna Gora. La chiamata di un figlio della nazione polacca alla Cattedra di Pietro contiene un evidente e forte legame con questo luogo santo, con questo Santuario di grande speranza: ‘Totus tuus’, avevo sussurrato, nella preghiera, tante volte, dinanzi a questa Immagine”.
Anche Papa Benedetto XVI pregò davanti all’icona della Madonna durante il suo viaggio nel 2006 e Papa Francesco nel 2016 in occasione del suo viaggio per la GMG a Cracovia.
Da 60 anni, ogni giorno nel monastero, durante una speciale Messa si prega per ogni Pontefice regnante. La santa Messa è stata celebrata anche nella ricorrenza del 6 novembre, segnando il 60mo anniversario di questa sentita tradizione.
Come ha detto il portavoce del monastero padre Sebastian Matecki: “In questo modo esprimiamo il nostro legame con il Capo della Chiesa, ma anche con la Chiesa intera che il Santo Padre rappresenta. È un legame che non si è mai interrotto. Ogni giorno ci accostiamo all’altare davanti alla Madonna, Regina della Polonia, per sostenere fedelmente il Santo Padre nel suo difficile ministero, nella sua missione”.
L’antico detto latino dice: “Polonia semper fidelis”, perché effettivamente la Chiesa polacca è stata sempre, da mille anni, fedele alla Sede di Pietro, anche a prezzo di sofferenze e persecuzioni. E le Messe per i Pontefici davanti all’icona della Madonna Nera di Czestochowa sono un simbolo di questa fedeltà.
Foto di copertina: Wlodzimierz Redzioch
Wlodzimierz Redzioch

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