” La valigia “

Kadr z filmu o ks. Wojtyle w Niegowici
 
 
 
Kadr z filmu o ks. Wojtyle w Niegowici

Quante volte penso,su quale cose ho speso i soldi ,ragionandoci ho notato che erano per le valigie. Ne ho usate davvero molte in questi 20 anni durante i pellegrinaggi tra Polonia,Italia e altri posti del mondo.Ho conservato in particolare una borsa per il portatile,la quale è dei viaggi con Papa Giovanni Paolo Il,per ricordarmi quei splendidi momenti trascorsi della mia vita ,quando intraprendevo il viaggio con il santo. Più gli anni trascorrono da quel momento più mi accorgo quanto fosse enorme questa grazia per me. Non ero lì per raccomandazione da parte della Polonia, ma il solo fatto che potevo realizzare il progetto televisivo per l’Italia da solo, faceva parte dei piani di Dio. E grazie a Dio si è realizzato. Mi ricordo bene la mia prima valigia, quando lasciavo la casa dei miei genitori, i miei due fratelli- Arturo e Marco mi hanno accompagnato alla fermata dell’autobus a Gdow. Mio fratello Marco mi portava sulla bici, dal nome “Ucraina”, e la mia valigia era ben attaccata al retro. Certamente mi viene in mente la persona di Don Karol Wojtyla, il quale andava a Niegowic portando la sua valigia. Da quei tempi cambia tutto, le valigie sono diverse, non sono più di cartone o di pelle, ma bensì di plastica. Durante uno dei miei viaggi in Ecuador, ho atteso a lungo il mio bagaglio, che per un errore era finita negli Stati Uniti. Attendendo il suo ritorno per poco non impazzivo; dentro tenevo tutto e con me non tenevo nulla, nemmeno abbastanza spiccio per comprarmi qualcosa. È arrivata dopo tre giorni, che gioia quando finalmente l’attesa è terminata. Nella borsa teniamo cose assai personali, però ci mettiamo anche un poco di noi stessi; perché quando apriamo le cose altrui dove troviamo i suoi oggetti, in qualche modo si conosce un po’ anche una persona estranea. Volevo citarvi un racconto che ho letto da qualche parte. Dio è venuto da un uomo tenendo in mano una valigia e gli disse: -Sono venuto per portarti con me. L’uomo ha iniziato a opporsi: -Signore vi prego non è ancora il momento, ho molti progetti. Ma il Signore si oppose e disse: -Sono io che decido e questo è il momento, quindi vieni con me. E quando si incamminarono l’uomo si domandava cosa c’era dentro quella valigia e lo chiese a Dio che gli rispose: -Di là c’è tutto quello che riguarda te, tutto quello che avevi. L’uomo chiese se per caso erano foto o ricordi della sua vita e Dio rispose: -No, questo appartiene al passato, ed è proprietà del tempo che ti ho dato e che è trascorso, questo non c’è più. Allora l’uomo continuò a chiedere:
-Forse tutto quello che amavo? La mia moglie e i miei figli?
-Nemmeno questo, quelle sono cose che appartengono al tuo cuore.
-Allora forse c’è il mio corpo?
-No, il tuo corpo appartiene alla Terra dalla quale ti ho creato.
-Allora cosa c’è dentro quella valigia? I miei soldi e tesori?
-Nemmeno questo. Appartiene al mondo in cui vivevi.
-Ma allora cosa c’è? Chiede preoccupato l’uomo.
Dio gli rispose: -C’è tutto quello che hai dato a me. Il tuo tempo per me. Fermandosi aprì la valigia che conteneva solo una lacrima. Questa era la lacrima di Dio.
E l’uomo: -Perché questa lacrima si trova qui?
Dio: -Essa descrive il mio dolore, perché non hai mai donato il tuo tempo per me.
Penso che ognuno di noi, se adesso prende il suo bagaglio per andare da qualche parte per viaggiare o riposare, deve pensare di trovare anche lì il tempo per Dio.
Questo auguro per me e per voi in questo anno 2016.

Padre Jarek Cielecki
09.01.2016

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