Una parola di chiarezza. Cattolica, che significa “universale” (03.09.2020)

 
 
 

Il sacerdote cattolico, che nel video di ieri 2 settembre 2020 – di cui segue il link – celebra la Santa Messa cattolica, è l’amico Padre Jarek Cielecki, che miei lettori conoscono bene. È il Parroco di Nostra Signora dell’Assunzione del Buon Inizio e San Charbel, la Parrocchia a Florencja della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia. Come ho già riferito, da qualche giorno Padre Jarek è partito in pellegrinaggio dalla Polonia e ieri è arrivato in Italia. Dalla sua cappella mobile trasmette ogni giorno in diretta streaming la celebrazione della Santa Messa. All’interno della cappella mobile dedicata a San Giovanni Paolo II ci sono le reliquie di San Giovanni Paolo II e San Charbel Makhlouf, e il quadro della Madonna Assunta di Niegović, la Madre del Buon Inizio.

Il video della Santa Messa celebrata da Padre Jarek Cielecki, 2 settembre 2020.

È proprio vero come ha scritto l’amico Claudio Mantovani: “Che pena le persone che si vendono come ‘santarelline’ e scevre di amore nel cuore proclamano stupidate enormi gettando fango”. Esternano la loro ignoranza con giudizi calunniose su sacerdoti veri, organizzano viaggi a Medjugorje e offendano la Madonna, combattono il maligno e non si rendono conto che hanno l’odio e il male nel cuore. Mentre qualche “santarellina” professandosi “cattolica”, con tanta invidia perché incapace di fare i sacrifici che Padre Jarek fa, cerca di denigrarlo seminando odio, lui con la pace di Gesù e Maria nel cuore, con la serenità della Fede, prosegue con tranquillità la sua opera di evangelizzazione.
L’odio è qualcosa di diverso dalla semplice affermazione di un fatto, dal comunicare una notizia, dal esprimere un’opinione o dal dire la verità. Il sostantivo “odio” esprime risoluta ostilità, che implica di solito un atteggiamento istintivo di condanna associato a rifiuto, ripugnanza verso qualcosa, oppure un costante desiderio di nuocere a qualcuno e di goderne. L’odio è opera del Maligno.
È odio puro quello espresso da qualche “santarellina” che si auto-attesta meriti di santità e con perfidia in tutta tranquillità giudica e condanna un fratello sacerdote che diffonde l’amore per Gesù e per la Madre Celeste. Un sepolcro imbiancato che parla di situazioni senza conoscerle, ammettendo di non sapere. Che si professa fedele a Papa Francesco a parola, mentre dal pulpito multimediale che occupa, lancia anatemi e inviti a non seguire un sacerdote che “ha apostato” (sic!), in piena contraddizione con l’insegnamento del Santo Padre, che si è espresso ancora l’altro giorno, per la ricorrenza della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato: “(…) celebreremo con i nostri fratelli cristiani di varie Chiese e tradizioni (…)” (Papa Francesco – Twitter, 1 settembre 2020).
È una storia che si ripete sempre: quando ogni tanto si trovano di fronte un vero sacerdote di Cristo, cercano sempre di gettare fango. Conosco Padre Jarek da più di un quarto di secolo – non solo come amico sul piano personale, ma soprattutto nelle mie funzioni istituzionali – e posso testimoniare con conoscenza di causa, che lui è veramente un messaggero di Gesù Cristo e della nostra Madre Celeste. È un grande uomo di Fede con cui si sente la presenza dello Spirito Santo. E chi sono loro per giudicarlo, per dire di non seguirlo e per stabilire che non può guidare le Case di Preghiera di San Charbel, un’opera ecumenica da lui fondata, con statuto approvato per decreto dal Capo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia? Non sono certamente l’unico che lo ammira per quello che fa e per l’aiuto concreto che offre a chi ha problemi spirituali, al contrario di molti sacerdoti. Le pecore sanno riconoscere il vero pastore. Padre Jarek porta amore, pace e gioia dove va. L’albero si vede dai frutti e lui ha sempre portato frutti nel orto del Signore.
Cosa pensare di una “santarellina” vedendola soddisfatta di poter giudicare e buttare fango senza sentire il bisogno di sciacquarsi la bocca, senza pudore e senza vergogna, mostrandosi scandalizzata di una notizia riguardante Padre Jarek, che dimostra solo la sua profonda coerenza di fede. Mentre si erge a giudice senza appello di Padre Jarek, non si scandalizza dei fatti che evidenziano come la Chiesa Cattolica Romana continua a far esercitare il ministero sacerdotale a uominicchi coinvolti in scandali economici e pedofilia conclamati. Ovviamente, questa non ha niente da obiettare verso tutto il clero neomodernista, mondialista, sinarchico, omosessualista, abortista e gnostico, che ha occupato i gangli vitali della Chiesa Cattolica Romana, offrendo esempi eclatanti di apostasia e di ipocrisia. Possibile che non si rende neanche conto della sua diabolica malizia? “Colui che mente a sé stesso e dà ascolto alla propria menzogna arriva al punto di non saper distinguere la verità né dentro se stesso, né intorno a sé e, quindi, perde il rispetto per sé stesso e per gli altri. Costui, non avendo rispetto per nessuno, cessa di amare a causa dell’incessante menzogna nei confronti degli altri e di se stesso. Colui che mente a sé stesso è più suscettibile degli altri all’offesa” (Fedor Michajlovic Dostoevskij, I fratelli Karamazov).
Senza conoscere o voler far conoscere fino in fondo fatti e realtà, cerca di colpire Padre Jarek con pettegolezzi, chiacchiere, dicerie, maldicenze e calunnie, e soprattutto con una deliberata menzogna nel tentativo di fuorviare e intimidire i fedeli, intimandoli a non seguirlo. Questo modo di agire così impietoso non è in linea con il Vangelo, che insegna senza mezzi termini che alla fine rimarrà solo la carità con cui abbiamo agito. Invece di lasciarla fare salotto in streaming video e lanciare anatemi, senza averne competenze e autorità, la “santarellina” dovrebbe essere richiamata dalle competenti autorità ecclesiastiche, a limitarsi a fare opere di bene ai più poveri e ai semplici, oltre che pregare con i suoi seguaci per i sacerdoti. Invece, le è concessa di vomitare fango su un sacerdote che ama il Signore e la Madre di Dio più della propria vita, che ha scelto la via della Fede alla ricerca delle pecorelle smarrite, che gli porta tante fatiche, invece di stare ad aspettare che i fedeli vengono in chiesa, come fanno quasi tutti. Sarebbe stato più facile per lui restare seduto su una comodissima poltrona in una canonica con tutti i comfort. Invece, per amore di Dio Padre Jarek ha scelto l’odore delle pecore e la via del sacrificio, non quella del mercenario che scappa all’arrivo del lupo.
Il buon pastore offre la vita per le pecore. “In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio»” (Gv 10, 11-18).
Padre Jarek, che ha dedicato tutta la sua vita a Gesù, a Maria Assunta, a San Charbel, a San Giovanni Paolo II e alla Santissima Eucaristia, sta subendo le stesse persecuzioni che sono toccati a San Padre Pio (e come allora, sono di nuovo laici che prendono le sue difese). Il Demonio con i suoi seguaci vogliono abbatterlo. Ma il dono che il Signore gli ha dato, nessuna forza di questo mondo gli potrà togliere, neanche una certa gerarchia della Chiesa Cattolica Romano, neanche il Demonio e certamente non qualche “santarellina” gongolante in streaming video su Facebook. Le porte degli inferi non prevarranno mai. Dio vince sempre.
Dopo tutto quello che ha sofferto, Padre Jarek deve pure sentirsi dare dell’apostata. E lo sappiamo bene che le parole sono pietre. Nessuno si sarebbe scandalizzato sentir dichiarare Padre Jarek eretico o scismatico: c’è chi dice che anche il Papa è un eretico e non cambia niente al suo essere Papa; la Santa Sede dialoga da anni con le realtà protestanti (che non hanno neanche la successione apostolica e pure Lutero viene riabilitato), con le Chiese ortodosse, con la Fraternità Sacerdotale San Pio X (c’è chi profetizza che lo scomunicato fondatore, Arcivescovo Marcel Lefebvre in futuro verrà proclamato dottore della Chiesa), ecc., senza chiamarle ancora eretiche o scismatiche. Comunque, come ha scritto un amico: “Meglio divisi nella Verità che uniti nella menzogna” (Dario Maria).
Altra cosa è lanciare l’accusa di “apostasia”. Anche se con il passo compiuto da Padre Jarek ha niente a che fare, funziona bene come un macigno.
Ribadisco quanto ho affermato già diverse volte, che è assolutamente falso l’affermazione che Padre Jarek abbia compiuto un atto di “apostasia” entrando a far parte della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia-KKNP, non unendosi ad una “comunità”, come si vuol far credere. La KKNP rispetta e onora lo stesso Papa Francesco. Per inciso, Padre Jarek non si è fatto musulmano, ne buddista, ne induista, tantomeno è diventato ateo, ma è rimasto sacerdote cristiano-cattolico.
Il Codice di Diritto Canonico promulgato da San Giovanni Paolo II, nel Can. 751 afferma inequivocabilmente che l’apostasia è “il ripudio totale della fede cristiana”. Pertanto, l’apostata è soltanto colui che nega la fede cattolica e cristiana, che rifiuta la fede in Dio.
In virtù dell’adesione alla Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, che è una Chiesa cattolica che riconosce tutti i dogmi e tutti i sacramenti della Chiesa Cattolica Romana, Padre Jarek non ha mai abbandonato la fede cattolica e non ha mai smesso di essere cristiano. Pertanto, lui come tutti sacerdoti e credenti della Chiesa Cattolica Romana, che si uniscono alla comunità della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, non ha commesso un’apostasia.
Quindi, si può essere d’accordo o meno con la decisione presa da Padre Jarek, dopo anni di discernimento… ma “chi sono io per giudicare?”, però affermare – come ha fatto la Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca in un’interpretazione sui generis di “ecumenismo” – che ha compiuto un atto di “apostasia” (qualche “santarellina”, vistosamente godendo, ripete da ignorante che è: “Padre Jarek ha apostato”) è un grossolano errore imperdonabile, un abuso, un’inesattezza, per non dire direttamente che è una bugia. Inoltre, riportare solo un comunicato della Commissione per la Dottrina della Fede della Conferenza Episcopale Polacca e una dichiarazione del suo Presidente, alquanto discutibili da punto di vista canonico ed ecclesiale, senza tener presente le repliche – non solo nostre, puntuali ed esaustive, ma quelle autorevoli e ufficiali del Capo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, il Vescovo Adam Rosiek (che ho riportato per intero, sia in polacco, sia nella traduzione italiana in questo “Blog dell’Editore”) – aggiungendo di “non sapere altro” e di non voler prenderne atto quando vengono portate all’attenzione, è la dimostrazione di cattiva volontà, opera del Maligno.
Occorre, per evitare ogni equivoco, innanzitutto specificare che l’apostasia (dal greco “lontano” da “stare, collocarsi”) è il termine con cui si indica l’abbandono volontario, totale e formale della propria religione (in tale contesto si parla più propriamente di apostata della religione). All’apostasia può seguire sia l’adesione a un’altra religione (conversione) sia una scelta areligiosa (ateismo o agnosticismo).
Quindi, l’atto di adesione alla Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia nella Solennità del Corpus Domini, la sera di domenica 14 giugno 2020 – in una celebrazione molto particolare e significativa, durante la Santa Messa presieduta dal Vescovo Adam Rosiek, Capo della Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, dopo la recita del Credo, con cui Padre Jarek è stato accolto come membro del clero di questa Chiesa Cattolica particolare – non può essere configurato in alcun modo come delitto di apostasia.
Nel corso dei secoli l’apostasia venne definendosi come il rifiuto pubblico e totale della fede cristiana, abbracciata attraverso il battesimo. Come già scritto, secondo il Can. 751 del Codice di Diritto Canonico, l’apostasia è “il ripudio totale della fede cristiana”. Si ha un ripudio effettivo della fede cristiana quando si rifiutano i due misteri principali posti al suo fondamento, ossia il Cristo, Figlio di Dio, Verbo Incarnato; il Dio Uno e Trino. Perché, da parte di un cattolico battezzato, ci sia il delitto di apostasia, tale ripudio deve essere pienamente consapevole, liberamente voluto e manifestato esternamente in modi non equivoci. Padre Jarek non ha mai ripudiato la fede cattolica cristiana, anzi. E non è uscito dalla Chiesa Cattolica, ma è transitato dalla Chiesa Cattolica Romana nella Chiesa Cattolica Nazionale in Polonia, come sacerdote cattolico che è e rimarrà per sempre.

Postscriptum

Su Padre Jarek sono state fatte girare ad arte delle storie fantasiose oltre il verosimile, da certi personaggi pur di aver ragione, ripetute con il copia incolla senza verifica e prove, per fare del male ad un sacerdote vero, che da fastidio ai certi gerarchi romano cattolici, solo per il fatto che esiste, lavora… ed è stato testimone di fatti inconfessabili.
Per quanto riguarda la calunnia, seconda la quale l’esorcista Padre Gabriele Amorth, SSP, avrebbe detto di non aver mai sentito parlare di Padre Jarek e di evitarlo: peccato che Padre Amorth è deceduto nel 2016, quindi non si può avere conferma. Invece, fornire una smentita è possibile, ed ecco il video della benedizione impartita da Padre Amorth a Padre Jarek: QUI.

Guai a chi giudica, o peggio, a chi calunnia un sacerdote. Piuttosto morire ma mai toccare un sacerdote, questo mi fu insegnato da bambino. Poi, se si tratta di Padre Jarek, lui proprio non merita il fango che gli viene versato addosso da alcuni “uomini di Chiesa” e da qualche “santarellina” pseudo veggente, con i suoi seguaci Facebook. Poveri loro quando incontreranno Gesù. È ora di finirla con pseudo veggenti e profeti di sventura, che sono il risultato della mancanza di fiducia in Dio Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.

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